1/02/2018
Nella società di oggi, l’incertezza, la sfiducia, le aspettative disinlluse e la solitudine, sono ciò che ogni individuo vive direttamente o indirettamente, nel proprio ambiente creando sempre più stati di insicurezza e tensione, generando una costante fonte di stress, che non permette di sentirsi sicuri e rilassati. Tutto ciò porta ad una costante attenzione verso ciò che ci circonda, che stanca e non ci abbandona mai.
Uno gruppo di psicologi ha chiesto a chi pratica la meditazione, cosa li spinge a meditare e quali sensazioni provoca, la risposta è stata: “E’ come andare a casa”. La “casa”, il concetto di sicurezza, di amore, di famiglia e di calore che racchiude questa parola, permette di definire la meditazione come quella strada che ti permette di arrivare in quel luogo, dove sentirti sicuro, dove non hai bisogno di pensare per proteggerti, dove risiede l’amore e la sincerità delle persone che vi sono a suo interno.
E’ un “viaggio” un “cammino” che permette di sentirsi liberi, ritrovando questa casa nel proprio Sé, permettendosi di creare e ricercare i propri tempi, permettendo di pensare una cosa per volta vedendola e valutandola in tutti i suoi aspetti, ritrovando una maggiore efficienza ed entusiasmo.
Per tal ragione, la meditazione è considerata fra i metodi che aiutano ad allontanarsi dalle tensioni e dalle preoccupazioni, permettendo di raggiungere uno stato di tranquillità interiore e un equilibrio fisico.
Questa pratica, richiede poco tempo e può essere effettuata in qualunque momento della giornata. Con il passare del tempo aumenta la capacità di concentrazione, di introspezione e di livello meditativo,riuscendo a rafforzare la volontà ed il modo affrontare la vita stessa.
In India e in tutta l’Asia, la meditazione si pratica da migliaia di anni, lo yoga deriva proprio dalla meditazione. In Asia già dalle scuole dei bimbi più piccoli, viene insegnata la meditazione anche come forma di concentrazione.
In occidente la meditazione era conosciuta da quelle poche persone, che si avvicinavano all’insegnamento buddista. Negli anni Sessanta, la meditazione si impose all’attenzione del pubblico, grazie all’influenza esercitata sui musicisti pop( ad esempio i Beatles) dalla musica e dalla cultura orientale.
La meditazione, richiede concentrazione, perseveranza e tempo (dai 10 ai 20 minuti almeno). La maggior parte delle persone riesce ad assimilare facilmente la tecnica, riuscendo da subito ad ottenere benefici fisici, come il rallentamento delle pulsazioni e della pressione arteriosa, anche grazie alle tecniche di rilassamento e respirazione, molto importanti nella meditazione.
Ma quali sono i vantaggi che si riflettono sul corpo e sulla mente, di tale tecnica?
Per gli IPERTESI diminuiscono o addirittura eliminano i farmaci, in quanto le reazioni eccessive allo stress quotidiano, regrediscono con la meditazione e la pressione arteriosa rimane sui valori normali, per tutto il tempo in cui continuano a praticare la medicazione.
Per chi soffre di DOLORI MUSCOLARI legati a tensioni, strumenti atti a misurare gli impulsi elettrici muscolari, mostrano, appunto, che la tensione muscolare, scende quasi a zero nella seduta di meditazioni. Ciò, permette di alleviare i dolori cronici, causati da traumi.
La CIRCOLAZIONE SANGUIGNA migliora durante la meditazione, per tanto disturbi tipo GELONI O IL MORBO DI RAYNAUD, migliorino con questa pratica.
Ottima anche per chi soffre di ASMA, grazie agli esercizi di respirazione e di rilassamento muscolare.
L’INSONNIA, la meditazione per chi la pratica bene e con frequenza, riesce ad indurre ad uno stato di rilassamento tale da indurre il sonno. Il monitoraggio dei grafici relativi all’attività elettrica, relativi all’attività del cervello, effettuata con l’elettroencefalogramma, mostra che durante la meditazione l’attività celebrale è simile a quella che si svolge durante il sonno.
Le tecniche di meditazione tradizionali, hanno lo scopo di “svuotare” la mente, per consentire alla coscienza di espandersi e di raggiungere la condizione ideale.
Come può essere praticata la meditazione? Si consiglia di non ingerire cibi o bere nella mezz’ora precedente la meditazione. Scegliere una stanza tranquilla e accertarsi di non essere disturbati. Restare seduti comodamente con la schiena dritta, gli occhi aperti e le mani poggiate in grembo ( è possibile anche sdraiarsi e chiudere gli occhi, ma è più facile se inesperti, che la mente potrebbe divagare senza scopo oppure addormentarvi).
Bisogna impegnarsi a rallentare il più possibile, l’afflusso alla mente dei pensieri negativi o troppo stimolanti. Ci si può aiutare cercando di avere pensieri neutri o positivi. La respirazione in questi casi è fondamentale, per aiutare la concentrazione, attraverso l’inspirazione e l’espirazione profonda.
Se una volta che il metodo della respirazione è diventato automatico e ben sincronizzato, riaffiorano pensieri sgradevoli, spostare l’attenzione sul corpo e sul rilassamento di ciascuna parte di esso. Con un solo respiro controllate inizialmente che la fronte non sia tesa, con il respiro successivo concentratevi sui denti che non siano serrati, poi le spalle, i gomiti, le ginocchia, le caviglie ed infine i piedi, rilassate tutto il corpo.
Evitare di seguire i pensieri, cercare di concentrarsi sul punto scelto in partenza; come ad esempio un oggetto di riferimento nell’ambiente oppure una fotografia o un luogo tranquillo dove vi sentiate circondati da suoni, odori e atmosfera piacevole.
Dopo aver terminato la meditazione, muovetevi lentamente e rimettete in movimento i muscoli con esercizi per uno o due minuti.
L’obiettivo, è quello di far sì che la mente si concentri su una sola cosa per volta, invece di pensare a tante cose diverse. La meditazione è una scienza personale, non vi è alcun metodo meccanico per sviluppare il potenziale di ognuno di noi. Affinché la tecnica abbia successo, deve essere naturale, libera ed espressiva come ognuno di noi.